L’allieva e il professore

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Marco era un bell’uomo 40 anni ben portati fisico atletico mantenuto da un costante allenamento diviso tra palestra e jogging. Come attività principale aveva uno studio ormai avviato di consulenza fiscale, ma aveva pure mantenuto il suo iniziale lavoro, l’insegnamento.
Quell’anno era stato trasferito ad un altro istituto e tra le classi in cui insegnava ragioneria, c’era pure una quinta composta per lo più da ragazze dove fra tutte spiccava la bellezza di Giulia una bellissima ragazza figlia di uno dei più importanti industriali della città un uomo noto anche per la ferrea disciplina che aveva imposto alla propria figlia.
Quella mattina Marco, che non doveva recarsi a scuola, ne approfittò per andare a fare un po’ di jogging in un parco vicino. Era poco più di dieci minuti che correva quando passando accanto ad una siepe, sentì degli strani rumori provenire da dietro la siepe stessa. Colto dalla curiosità si avvicinò per vedere cosa fosse a provocare quei rumori e quando vide di che cosa si trattava rimase letteralmente sbalordito. La bellissima Giulia era intenta a fare un pompino ad un uomo di una certa età. Si ritrasse immediatamente nella paura che Giulia lo scoprisse, come se fosse lui ad essere stato colto in fallo.
Ritornò a casa sbalordito, da lei proprio non se lo sarebbe mai aspettato, poi si pose tra se e se una domanda: ma come avrebbe fatto il giorno successivo a giustificare la sua assenza da scuola? Sarebbe stato il primo a scoprirlo dato che sarebbe stato lui l’insegnante della prima ora e se non fosse mancata anche il giorno successivo…
Nella sua mente intanto si faceva strada un’idea su come poter sfruttare quella situazione, soprattutto se Giulia avesse commesso qualche errore.
La mattina dopo Marco si recò a scuola con una strana eccitazione che aumentò quando vide Giulia presente. Dopo il consueto appello, chiese le giustificazioni dell’assenze del giorno precedente. Gli furono portati i libretti delle giustificazioni e subito si accorse che quella che sarebbe dovuta essere la firma del padre di Giulia, era visibilmente falsa.

“Questi per il momento li tengo io”

e con lo sguardo cercò gli occhi di Giulia che diventò rossa all’istante.
Finita la lezione restituì ai vari alunni i libretti delle giustificazioni, a tutti tranne che a Giulia, alla quale disse:

“Lei signorina mi può seguire?”

Una volta rimasti da soli nel corridoio…

“Lei sa benissimo che la firma di suo padre è falsa”

“Ma… io…”

“Senta per il momento questo lo tengo io vedrò se farlo vedere al preside”

“No la scongiuro, se lo viene a sapere mio padre mi uccide…”

“Non sia esagerata…”

“Forse lei non conosce… la prego mi aiuti…so di aver sbagliato… ma le giuro che è la prima volta…”

“Senta voglio pensarci su… facciamo così lei stasera venga alle 18.30 nel mio studio in Via…………. e le comunicherò la mia decisione”

Ormai nella mente di Marco si era già delineata una precisa strategia.

“Va bene, ma la prego….pensi a quello che le ho detto”

Marco durante tutto il giorno attese con ansia il momento dell’appuntamento. Fece in modo di sbrigare le pratiche più urgenti, ma soprattutto di liberare tutto il personale dell’ufficio.
Alle 18.30 in puntò sentì suonare il campanello, andò ad aprire e davanti a sé si ritrovò Giulia più bella che mai, forse era quell’espressione impaurita che la rendeva più desiderabile. Aveva una gonna di jeans appena sopra il ginocchio, e una mogliettina bianca aderente che metteva in risalto i suoi splendidi seni.

“Venga entri pure…andiamo nel mio ufficio…”

La fece accomodare sulla poltrona di fronte alla sua scrivania, mentre lui si pose in piedi appoggiato con il sedere alla scrivania stessa in modo da dominare psicologicamente Giulia ancora di più.

“Allora mi racconti tutto…”

“Che…che …cosa vuol sapere…”

“Innanzitutto perché ha falsificato la firma di suo padre.”

“Beh ecco…il giorno prima non ero andata a scuola senza che lui lo sapesse.”

“Questo lo avevo intuito pure io….., ma perché non si è recata a scuola….”

Mentre pronunciava queste parole, Marco non potè fare a meno di notare che forse anche per l’agitazione che la ragazza aveva addosso, il respiro le si era fatto più veloce e il seno si muoveva ritmicamente in su e in giù e Marco era letteralmente ipnotizzato da quel movimento.

“Ehm… sono andata a studiare da una mia amica”

Improvvisamente il tono di Marco passò dal “Lei” al “Tu”, forse anche per dar maggior peso alle sue affermazioni.

“Ascoltami… non sono qui per farmi sentire raccontare delle bugie voglio la verità…”

“Ecco… c’era l’interrogazione di matematica, non ero preparata e quindi sono andata a fare una girata nel parco”

“Solo una girata….. o anche dell’altro….”

Giulia diventò rossa nel viso senza riuscire a pronunciare una sola parola.

“Ti ho visto mentre facevi un pompino a quel signore…”

“Mi ha costretta…io non volevo…”

“Però lo hai fatto e oltretutto hai falsificato anche la firma di tuo padre…. come la mettiamo?”

Silenzio

“Diciamo che sei sarai carina con me…potrei cercare di dimenticare tutto”

“Cosa intende per carina?”

“Dai che lo hai capito benissimo…”

disse Marco avvicinandosi a lei … le prese il mento tra le mani..

“hai un bel visino, una bella bocca….”

facendo scorrere il dito indice sulle labbra di lei e inserendolo leggermente dentro tanto da andare a toccare quasi impercettibilmente la lingua.
Poi scendendo con la mano andò a sfiorargli il seno

”Hai anche due belle tette….”

Il respiro di Giulia nel frattempo era diventato più affannoso.

“Guarda come ti si inturgidiscono i capezzoli se le struscio…..chissà come sono duri…..fammeli sentire…”

La mano si infilò dentro la maglietta e scomparve all’interno del reggiseno fino ad andare a palpare per bene quelle stupende tette e a strizzare i capezzoli tra pollice indice.

“ahi così mi fa male…”

“Scusa ma sono così belle….. te le hai mai strusciate nessuno così?”

“No…il pompino dell’altro giorno è stato l’unica cosa di sesso mai fatta…..”

disse ansimando ancora Giulia.

“Allora hai da imparare ancora molto…… e ti è piaciuto fare quel pompino?”

“Beh …un po’ si e un po’ no…”

Mentre era ancora seduta le tolse la maglietta e poi la fece alzare….

“Vieni qui…voglio assaporare queste stupende labbra”

Subito la bocca di Marco si incollò a quella di Giulia, la sua lingua cercò avidamente l’altra….si intrecciarono, si succhiarono a vicenda….
Marco attirò ancora di più a se la ragazza, tanto da far sentire per bene la sua erezione nel mezzo alle gambe di lei e mentre continuava a baciarla con la mano le alzò la gonnella e prese a strusciarle per bene quello stupendo sedere infilandole la mano nel solco e cercando di attirarla ancora più a se.

“Spogliati ti voglio nuda…”

“No non voglio…mi vergogno…”

“Ascoltami non sei nella situazione di poter dettare delle condizioni…devi solo fare quello che ti dico…. ricordati cosa rischi…”

In silenzio la ragazza iniziò a spogliarsi…. Si tolse le scarpe….la gonnella…. Era rimasta con le sole mutandine e il reggiseno….

“Fermati… voglio prima ammirarti così….. girati su te stessa……”

Si girò lentamente in modo che lo sguardo voglioso di Marco potesse posarsi su ogni centimetro quadrato del suo corpo.

“Perfetto…sei stupenda…adesso vieni qui.”

Una volta avvicinatesi lui le tolse il reggiseno

“Che tette stupende…”

e prese a leccarle e succhiarle….poi morse leggermente il capezzolo di lei che emise un leggero gridolino di dolore.

“Adesso via le mutande……”

gliele strappò letteralmente di dosso.
Con un movimento quasi meccanico si portò le mani davanti al pube.

“Che fai vuoi nascondere questa meraviglia della natura.”

Le prese le mani e le tolse da davanti alla sua fighetta…. Stesse qualche attimo a contemplarla e poi prese a strusciarle la mano sopra.
Lei si inarcò quasi incosciamente voleva che quella mano la penetrasse.

“Ti sei mai masturbata…?”

“Si’ qualche volta……”

”E ti piace….?

“Si……”

“E allora fammi sentire quanto sei accogliente.”

un primo dito si inserì dentro la fighetta.

“Ahhhh…….”

“Senti come sei bagnata…. ti piace….eh….. “

“Si…. si….”

Nel mentre che la masturbava prese nuovamente a baciarla.

“Voglio vederti il sedere…..appoggiati alla scrivania……”

Si piegò a novanta gradi appoggiando il busto sopra la scrivania….Era stupenda aveva un culo magnifico…
Marco prese a strusciarlo poi lentamente il dito prese ad andare in su e in giù nel solco cercando ogni tanto di far pressione sul buchetto…..

“Ahi …ma che fa…li no….”

“Non ti sei mai masturbata nel sedere….”

“No….”

“Hai un sedere stupendo…e un buchetto invitante… lasciami fare….”

Avvicinò il viso a quel meraviglioso culetto e inziò a leccargli la rosellina, cercando di inumidirla il meglio possibile, ogni tanto con la lingua penetrava per quanto possibile all’interno e dagli ansimi della ragazza capiva che la cosa non le dispiaceva.

“Ti piace eh….. “

“Ahhh… si…mmmm….. che bello….”

Alternava la leccata del buchetto posteriore a quello della fighetta…che nel frattempo era diventata un lago…. Poi all’improvviso con un fremito che le scosse tutto il corpo Giulia raggiunse l’orgasmo…

“ahhh…..si……daii…ancora….”

Marco continuò per qualche altro minuto finchè…

“Adesso tocca a te farmi godere….” La prese per un braccio e la fece inginocchiare davanti a se….

“Voglio un pompino fatto come si deve…voglio sentire quelle stupende labbra…e la tua lingua”

Giulia tirò fuori il cazzo, lo infilò dentro la sua bocca e prese a leccarlo in tutta la sua lunghezza.

“Brava così fammi sentire per bene la lingua….”

La testa della ragazza andava in su e in giù l’eccitazione di Marco era quasi al culmine, prese ad imporre lui il ritmo… la stava scopando letteralmente in bocca.
Giulia si accorse che era vicino all’orgasmo e cercò di smettere come aveva fatto con l’altro, ma Marco accortosi di quanto voleva fare la ragazza, le bloccò la testa con la mano…

“Ricordati bella che devi ingoiare tutto fino all’ultima goccia…“

Era ormai prossimo, lei si apprestò a fare quello che le era stato imposto, e infatti all’improvviso il ritmo accellerò finchè una grossa bolla di sperma le riempì la bocca cercò di soffocare un conato di vomito e riuscì ad ingoiare parte di quello che aveva in bocca, mentre il resto le colò fuori dalle labbra. Con un gesto quasi paterno, Marco con il suo dito prese lo sperma che le colava fuori dalle labbra e fece in modo che Giulia ingoiasse anche quello.

“Adesso puliscimi per bene anche il cazzo….”

Lo avvicinò nuovamente alle labbra della ragazza che prese a leccarlo in tutta la sua lunghezza.

“Brava… con un po’ di allenamento diventerai una bravissima pompinara…. e io sono l’insegnante giusto…. “

fece una breve pausa.

“Ti è piaciuto quello che abbiamo fatto oggi…?”

“Si “

disse timidamente lei.

“Bene prometti di diventare anche una bella troietta….LA MIA TROIETTA PERSONALE”

disse mentre con le mani le strizzava nuovamente le tette.

La sera, mentre era a letto, Giulia ripensò a quello che aveva fatto durante il pomeriggio, non ci credeva ancora, invece era proprio successo e al solo pensiero sentiva nuovamente un certo calore provenire dalla sua fighetta, prese a toccarsi leggermente sopra le mutandine, poi iniziò un vero e proprio sfregamento, finchè non prese a massaggiarsi il clitoride e a far penetrare il suo medio all’interno della fighetta. Avrebbe voluto avere accanto a se Marco….chissà forse gli avrebbe anche permesso di fare l’amore con lei…. poi ripensò a quello che le aveva detto, se si fosse mai masturbata nel culetto, volle provare, ma sentiva dolore, certo la lingua di Marco era stata un’altra cosa, così riprese a masturbarsi nella fighetta finchè non raggiunse l’orgasmo.
Il giorno dopo Marco non aveva lezione con la classe di Giulia, ma lei lo cercò durante l’intervallo.

“Buongiorno professore…”

“Buongiorno Giulia cosa desidera?”

Era tornato a darle del lei, voleva forse mantenere le distanze…La cosa le fece perdere un po’ intraprendenza?

“Beh niente…. era per un esercizio volevo chiederle un chiarimento…”

“Va bene venga con me nella sala professori.”

Quando furono da soli..

“Dimmi la verità cosa volevi di preciso….”

“Beh niente….io ripensavo all’altro giorno…..”

“E ti è piaciuto e vorresti rifarlo….”

“Beh…. Si…”

“Senti oggi ho degli impegni… poi domani non ti scordare che avete il compito con me e quindi devi studiare….ne riparliamo domani……”

“O.k. va bene….”

“Ah una cosa…. domani durante il compito ti metterò al primo banco…. Vieni con una gonna corta e senza mutandine…”

“Mah….”

“Niente mah….capito!!!”

Il giorno dopo Giulia fece come le era stato chiesto, anzi preparò una sorpresa. Così prima del compito di ragioneria si recò nel bagno a togliersi le mutandine…e anche se con la gonna…si sentiva nuda.
Una volta iniziato il compito, non appena si accorse che il prof. la guardava, allargò le coscie e a Marco apparve una visione bellissima resa ancora più eccitante dalla sorpresa che Giulia le aveva fatto, si era completamente depilata e la sua fighetta rosa appariva ancora più splendida.
Marco subì una repentina erezione, avrebbe voluto andargli vicino, strappargli i vestiti e scoparla sul banco.
Le due ore del compito sembravano non finire mai, oltretutto Giulia faceva di tutto per eccitarlo, apriva e chiudeva le gambe, si passava la lingua sulle labbra guardando negli occhi Marco al quale sembrava che il cazzo gli scoppiasse nei pantaloni.
Finalmente arrivò il suono della campanella ad interrompere quel supplizio e a segnare l’inizio della ricreazione, tutti consegnarono il compito e Marco fece segno a Giulia di seguirlo. Si recarono in una stanza che Marco sapeva deserta e di cui aveva le chiavi. Non appena dentro la prese e le infilò la lingua in bocca.

“Sei una troietta impertinente….e adesso avrai la giusta punizione…..”

La trascinò vicino a una sedia, si mise a sedere la fece sdraiare sopra di lui, poi le alzò la gonnella mettendo in risalto il suo bel culetto e iniziò a sculacciarla….

“Ahi… ma che sta facendo….mi fa male….”

“Te l’ho detto è la tua giusta punizione….per poco non mi facevi esplodere il cazzo nei pantaloni….”

Giulia la sentiva benissimo la sua eccitazione, la sua fighetta era posizionata propria sopra l’erezione.

“Ahi adesso basta…ti prego….”

“o.k. …allora tiralo fuori e succhiamelo per bene….”

Non chiedeva di meglio….aveva voglia di assaporare nuovamente il cazzo in bocca. Prese a leccarlo e a succhiarlo con una foga incredibile….

“Si succhiamelo tutto….. brava…fammi sentire la lingua…”

Stava cercando di dare il meglio di se stessa…
Quando sentì che stava per raggiungere l’orgasmo estrasse il cazzo dalla bocca di lei.

“Adesso apri la bocca e tira fuori la lingua….”

Continuò a masturbarsi da solo voleva sborrare sopra la lingua di lei e verderla mentre ingoiava il tutto….

“Ecco…. preparati a gustare tutto.”

Giulia era pronta, non appena i primi fiotti di sperma le pervenirono sulla lingua, aprì ancora di più la bocca in modo da non perdere neppure una goccia di quel nettare…

“Brava..vedo che hai imparato…. assaporalo per bene…”

Ingoiò tutto e poi da provetta pompinara si passò la lingua intorno alle labbra per dimostrare quanto aveva gradito.
Una volta ricomposti uscirono dall’aula.

“Ti aspetto stasera alla solita ora nel mio ufficio…e …preparati perché stasera ti farò godere..come non puoi minimamente immaginare…”

Entrambi erano impazienti che arrivasse l’ora dell’appuntamento.
Finalmente le fatidiche 18.30 arrivarono e il campanello dell’ufficio di Marco suonò.
Era ancora sulla soglia quando l’attrasse a se baciandola, le lingue si intrecciarono le mani di Marco andarono subito a palparle i seni e successivamente il suo bellissimi culetto.
Lei si limitò a strusciare la sua fighetta sulla patta di lui.

“Stamani per poco non mi facevi impazzire….. sei una vera troietta…fammi sentire quanto sei bagnata….”

Le infilò una mano su per le coscie, le scosto le mutandine e poi prese a frugarla nella fighetta.

“Ahhh. sii… toccami…. Sii..dai…”

“Vieni andiamo di là….”

Si spostarono nella sala d’attesa dove c’era un bellissimo divano in pelle, Marco si sedette e poi fece cenno di andargli in collo. Lei sentì immediatamente l’erezione di lui premere contro il suo culetto e immediatamente dopo sentì le sue mani che la frugavano fra le coscie… si lasciò andare all’indietro.

“Si toccami tutta… voglio sentire le tue mani su tutto il corpo…”

E infatti le mani di Marco la stavano frugando dappertutto, ormai era quasi completamente spogliata, le erano rimaste le sole mutandine, che vennero subito tolte. Adesso era completamente nuda, lui osservò per qualche attimo quella meraviglia della natura prima di tuffarsi tra le sue coscie ed iniziare a succhiarle la fighetta. Lei intanto con le due mani gli spingeva la testa verso il suo pube, sembrava quasi che volesse farlo entrare dentro di lei, sentiva la sua lingua percorrerle tutta la fessura, sentiva che gli succhiava il clitoride, sentiva un tremolio nelle gambe, preludio ad un orgasmo a cui non poteva più resistere….e venne…, ebbe un orgasmo che la squassò tutta.

“Oh siii che bello… da succhiami ancora…….”

“E no bella…. adesso tocca a me….. voglio godere anch’io”

Giulia a stento, dato che le tremavano ancora le gambe, si alzò pronta soddisfare le sue voglie e quindi si era preparata a fargli come aveva fatto nelle volte precedenti un pompino.

“No…voglio godere in un altro modo…ho voglia di scoparti…”

Le disse brutalmente Marco.

“Ma…ma non l’ho mai fatto…..”

“Per tutto c’è sempre una prima volta…. e ti assicuro che ce ne saranno altre di prime volte….”

Non prestò molta attenzione a quelle parole, presa com’era dal pensiero che di lì a poco avrebbe perso la sua verginità.

“Vieni qui e allarga per bene queste belle gambe”

La fece sdraiare supina sul divano, le divaricò le coscie e iniziò a frugarla tra le gambe con le dita.

“Senti, sei già bagnata, dimmi quanto lo desideri il mio cazzo..”

Il suo linguaggio si stava facendo volgare, lo eccitava ancora di più.

“Si lo voglio… però promettimi di non farmi male…”

Marco prese il suo cazzo che aveva già raggiunto un’erezione notevole e prese a strusciarlo sulla fighetta di Giulia.

“Lo senti com’è grosso… “

appoggiò la cappella all’entrata…

“Ecco adesso stà per entrare… stò per sverginarti piccola…”

Dette un’altra spinta e il cazzo superata la prima resistenza dell’imene, sprofondò all’interno della fighetta.

“Ahhh…. piano….ahhh…si… dai…..continua….”

Giulia inarcò la schiena, lo voleva sentire tutto dentro…. quanto più era possibile, il leggero dolore iniziale si era trasformato in godimento, voleva sentire quel bellissimo cazzo tutto dentro… con le sue gambe abbrancò letteralmente la schiena di Marco, voleva che lo spingesse dentro quanto più possibile.

“Si dai…. scopami… lo voglio tutto….dai….ancora”

“Lo sapevo che eri troietta…lo vuoi e allora ecco….”

Cominciò a scoparla con una foga tremenda, faceva uscire completamente il cazzo fuori dalla fighetta per poi sbatterlo nuovamente dentro con violenza….ancora qualche spinta e poi Giulia venne scossa da dei fremiti improvvisi, stava godendo…

“Ahhh. …si …godo….dai continua…”

Marco continuo a scoparla per qualche altro istante poi raggiunse anche lui l’orgasmo, tirò fuori il cazzo e sborrò sul viso di Giulia.
Quando ebbe terminato l’osservò, era stupenda, esausta sul divano con il viso tutto impiastricciato dallo sperma lui lo raccolse con un dito e lo porse alle sue labbra che immediatamente succhiarono avide quel nettare.

“Sei stupenda….”

Le mise una mano sulla pancia e iniziò a fargli un leggero massaggio, poi scese e prese nuovamente a massaggiarle il pube.

“Mmmm…ahh….”

Giulia inarcò la schiena, le piaceva quel contatto.

“Cazzo che troietta che sei…. dì la verità ne hai ancora voglia…..”

“Sii….”

Le prese in mano il clitoride e lo strizzò tra le dita.

“ahhh…lo voglio ancora….”

“Cosa vuoi…me lo devi chiedere…..”

“Voglio ancora il tuo cazzo…..”

Marco si prese in mano il cazzo e lo avvicino alle labbra di Giulia che immediatamente lo fece sparire in bocca. Dopo un po’ che lo succhiava, lui prese nuovamente a strusciargli la fighetta finchè con la mano non scese più giù, fino a strusciargli la rosellina del suo culetto.
Per un attimo smise di suchhiare..

“Ahh… ma che vuoi fare…..li mi fai male…”

“Però quando te lo leccavo ti piaceva…”

“Si ..ma con il dito mi fai male…”

“Si ma a me eccita di più…guarda me lo hai fatto diventare nuovamente di marmo…girati…”

La girò mettendola prona sul divano….e le infilò due cuscini sotto la pancia

“No…ma che vuoi fare…”

“Non lo hai ancora capito…. Te lo voglio mettere in quel bel culetto…”

“No… li no ti prego…mi farai malissimo…no….”

“Lo sai cosa ti succede se non ubbidisci…. devi soddisfare tutte le mie voglie….”

“No…tutto.. ma quello no ho paura….”

Si divincolava cercando di sfuggire alla presa di Marco, finchè lui non le mollò due sonori sculaccioni….

“Ti conviene fare quello che voglio….capito!!”

“Ahi così mi fai male……basta…”

Le si posizionò dietro

“E allora allarga bene questo culetto se non vuoi altri sculaccioni….tanto nel culo oggi ce lo prendi comunque….”

Marco le allargò per bene le natiche e ci si tuffò con il viso prendendo a lecarre e insalivare per bene quel buchetto grinzoso. Al contatto della lingua con il suo buchetto, un brivido percorse la schiena di Giulia che emise un sospiro di godimento.
La lingua penetrava sempre più in profondità.

“ahhh… si…così mi piace….dai…”

Continuò ancora per un po’ le insalivò per bene il culetto poi si alzò prese il suo cazzo in mano ed iniziò a strusciarlo nel mezzo alle natiche…

“Lo senti come è duro…. è pronto per entrare in quel tuo bel culetto…”

“No…mi farai male….”

“E’ dalla prima volta che ti ho visto che ho voglia di sfondartelo….ecco… ci siamo….”

Puntò la cappella sul tenero buchetto e iniziò a fare una leggera pressione….

“Ah… per pietà…no lo fare…”

due lacrime le stavano scendendo dagli occhi rigandole le guance, poi sentì che la corolla veniva spinta verso l’interno…. Stava per essere inculata.

“Eccolo lo senti…. Stà per entrare….cazzo quanto sei stretta….”

“Ahhh…che male….fai piano…. aspetta un po’”

“Al tre te lo infilo tutto dentro…. respira forte….”

“Uno…. due… e …. tre con un colpo secco fu completamente nel suo culetto….”

“Ahiii…..noo……”

“Ecco…il peggio è passato….. lo senti….ce l’hai tutto dentro questo splendido culetto….come sei stretta e come è bello…”

“Ahh… aspetta…. Fai piano…”

Le sensazioni di dolore lasciavamo il posto a quelle del piacere.
Lentamente, afferrando saldamente Giulia per i fianchi, Marco iniziò a muoversi in su e in giù, il suo cazzo era completamente fasciato dai muscoli del sedere, era una senzazione stupenda.
Mentre la inculava prese a strusciarle il clitoride, Giulia era come impazzita, stava godendo come una matta, gemeva, urlava, voleva essere sbattuta con violenza. Raggiunse l’orgasmo con un urlo strozzato. Ormai era prossimo anche Marco, dette ancora qualche spinta, poi fuoriuscì dal culo di Giulia, la fece girare e continuando a menarsi l’uccello con la mano le arrivò sul viso e sulle tette e infine le infilò il cazzo in bocca in modo che lei lo ripulisse per bene.

Racconto originale ad opera di Dolphin35.

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Date: Aprile 8, 2014

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