Scuola di sesso con la figlia del pompiere, Seconda Parte

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Seconda parte di questo splendido ed eccitante racconto ad opera di Gattone:

Passa in fretta la settimana. La notte tra il venerdì ed il sabato non riesco a dormire. Penso al pompino di Ilaria del sabato precedente, a cosa le avrei fatto se fosse tornata. Sono stato tutta la notte con il cazzo in tiro. Finalmente la sveglia di mia moglie trilla. Faccio finta di dormire e aspetto con ansia che se ne vada. So che dal piano di sopra sentono il rumore delle macchine, sapendo quando usciamo di casa. Perciò, anche Ilaria sapeva che mia moglie se ne era andata a lavoro lasciandomi solo. Vado in bagno a lavarmi velocemente. Dopo una mezzora sento suonare. Mario stava ancora dormendo. Decido di spogliarmi e di accogliere Ilaria completamente nudo per non perdere tempo inutilmente. Guardo dallo spioncino. E’ proprio lei! Apro e mi nascondo dietro la porta.

“E’ permesso signor Lucio? Posso entrare?”

“Vieni piccola, sono dietro la porta che ti aspetto”

Come entra richiudo subito la porta e godo nel vedere la faccia pietrificata di Ilaria nel vedermi completamente nudo e con il cazzo in tiro.

“Be? Non si saluta il professore? Questo è l’abbigliamento della scuola”

“Sono…sono…”

“Ho capito, ti saluto io”

E avvicinatomi le prendo il faccino con una mano e gli infilo la lingua in bocca e con l’altra le palpo la fichetta. Poi le prendo una mano e l’avvolgo intorno al perno, indirizzandola ad una sega di ben venuto. Ilaria inizia a scaldarsi. Ricambia con passione i miei baci. Indossa una camicetta leggera ed una gonnellina corta. Mentre ci baciamo

“Su, su, adeguati all’abbigliamento della scuola”

in pochi secondi le sbottono la camicetta e le sfilo la gonna. Avendo il seno piccolo non usa reggenti e rimane solo in mutandina.

“Adesso piccola ripassiamo subito la lezione di sabato scorso”

le spingo la testa in basso, facendole capire che si deve inginocchiare. Con la mano destra le blocco per bene la testa e con la sinistra le spingo l’asta in bocca. Ilaria prende subito a pompare. Dopo qualche sbocchinata di assaggio

“Ok piccola, fammi mettere un po’ più comodo”

la alzo e la porto in cucina. Mi siedo a gambe aperte sulla prima sedia che trovo e faccio segno ad Ilaria di riprendere il lavoro in ginocchio. Rispetto al primo incontro ci mette molta passione e sento che non ha per niente dimenticato la lezione. I suoi lunghi capelli neri mi fanno eccitare molto e con le mani li arrotolo, li tiro, ne faccio prima una coda, poi delle improvvisate trecce. Ecco, così sembra una pompinara da film porno.

“Che ne diresti di tirarti velocemente due code laterali a mo di trecce? Puoi succhiare meglio, senza che i capelli ti vengano sul viso”

“Ha percaso due elastici?”

“Certo, nel bagno… e dammi del tu!”

Si allontana un attimo e torna con delle splendide code da renderla simile ad una pornostar.

“Perfetto. Ora prima di riprendere sfilati pian piano la mutandina e dammela. Così..ummmm. Brava sei un’allieva modello. Forza! All’opera”

Prendo la mutandina e sniffandola mi inebrio della sua intimità. Nella cucina ho un videoregistratore che già avevo preparato con una cassetta porno da vedere con Ilaria. Avevo sistemato la cassetta in un punto dove una ragazza tira a un tipo un lunghissimo e micidiale pompino. Mentre Ilaria è intenta a succhiare, accendo la TV e partono le immagini a volume basso. Ilaria si gira di scatto e rimane immobile a guardare le scene.

“Vedi il professore comè previdente? Ti doto anche di sussidio audiovisivo. Guarda bene e cerca di perfezionare la tua già notevole bravura”

Ripresasi dallo stupore

“E’ la prima volta che vedo un porno…mamma mia come se lo lavora”

sempre più eccitata, si gira, mi guarda fissa negli occhi con aria maliziosa

“vediamo se ho capito bene”

apre la bocca e tirando fuori la lingua fagocita il perno in un secondo. Si posiziona in modo da vedere anche la TV. Ogni tanto alza gli occhi per guardare la mia faccia, per rendersi conto del mio stato di eccitazione. Con la mano destra scendo a tastarle il culo e la fica oscenamente esposti in quella posizione carponi. Le sollazzo la clitoride e sento quanto siano stretti entrambe i buchi. Decido che oggi uno dei due deve essere esplorato. Forse è meglio iniziare dal culo, penso. Ma decido di andare per gradi e di concentrarmi, per ora, sulla splendida pompa.

“Brava, brava, così, più veloce…il risucchio..dai, fammi un risucchio. Ricordati di ingoiare tutto quando vengo”

Si blocca un attimo e mi dice

“Senti Lucio, a questo ho pensato a lungo… mi sembra una cosa difficile da fare. Perché non ti accontenti di venirmi sul viso?”

“non se ne parla nemmeno! Vuoi o no imparare bene? Se ti vengo fuori è come se ti avessi insegnato a fare un pompino al 30%”

“Ma sai…non so…se sono pronta….il sapore non mi disturba te l’ho già detto, ma tutti quegli schizzi…un conto e leccarlo dalle dita e un conto è farsi sparare in gola quelle raffiche! Ricordo bene come sabato scorso, senza avvisarmi, me ne hai assestate un paio potenti! La mia gola ne sa qualcosa! Se mi affogo, non sono pratica…..se almeno mi guidi o mi avvisi quando stai per spruzzare….così ho il tempo di prepararmi a declutire…devi dirmi tu come comportarmi….”

Notando la sua confusione ed incertezza, incalzo

“Certo piccola, ti insegna tutto il professore. Sono qui per questo no?”

E con faccia tosta le dico

“Come ti ho già accennato per l’uomo è importante l’eiaculazione. La natura ha voluto che noi scarichiamo la nostra linfa dentro voi donne. Questo avviene in attimi convulsi e palpitanti. Il rapporto orale, per essere perfetto, deve avere al suo epilogo l’ingerimento del seme, con precisione e decisione. In quel momento la bocca deve comportarsi come l’utero, deve essere pronta ad accogliere lo sperma nel migliore dei modi. Ciò significa dover ingoiare assecondando gli spasmi della verga. Questo per evitare che l’eiaculazione diventi per l’uomo un coito interrotto. Comunque…ci stiamo dilungando troppo sulla teoria… non ti preoccupare ti indirizzo io nelle varie fasi concitate e ti avviso prima di sborrare. L’importante è che tu ti rilassi e riesci a sincronizzarti nel declutire il fiotto prima che te ne arrivi un altro, così vedrai che non rischi di affogarti e quindi di bloccare in conseguenza il mio piacere. Devi essere decisa. Se indugi finisci per riempirti la bocca e non sai più dove metterlo”

Non molto convinta ma annuendo

“ok professore….. io mi fido di te e della tua esperienza”

Si rimette in posizione. Non perdo altro tempo. Le spingo la testa verso l’asta. E’ paurosamente dura, dopo tutto ciò che le ho detto, portandomi al massimo dei giri, ho paura di sborrarle improvvisamente in faccia, ancor prima che lo tocchi. Mi mordo prima le labbra e poi un dito per farmi male. Lei intanto come una scolaretta eccitata alle prime lezioni, rimette in pratica tutto ciò che ha imparato finora, lecca l’asta, succhia la cappella, prende in bocca le palle una per volta e tira la pelle dello scroto, rotea la lingua sul glande e sincronizza il risucchio delle labbra allungando l’asta con la mano, poi la toglie e scende con la bocca fino ai coglioni. E’ una senzazione di potere assoluto. Dopo qualche minuto di ripasso, tanto sono riuscito a gustarmela, sentendomi all’apice le dico di aumentare il ritmo e di prestare attenzione alla imminente sborrata. Lei dapprima bloccandosi nella pompa, inizia, eccitatissima e tesa, una lunga serie di ritmici e veloci su e giù fino a quando infoiatissimo le dico

“Ecco sborro…attenta a berlo tutto dai…non ti fermare, veloce…vengo…vengo….ooohooo godooo!!!!”

con queste parole le tengo bloccata la testa con le mani, per evitare che all’ultimo momento, presa dal panico, decida di staccarsi rovinandomi il più bello. Le faccio partire i primi fiotti a ripetizione, che mi dirà dopo l’hanno presa sul palato e di rimbalzo sono finiti diritti in gola lasciandola senza fiato. Lei si ritrae un attimo cercando disperatamente di dimenarsi da quella presa e strizzando gli occhi emette un tenue mugugno di disappunto. Io spingendole la testa più forte verso l’asta, aiutandomi con un colpo di reni, le dico con un filo di voce

”dai non ti distrarre..concentrati ingoia che ci sei!”

Continuo una interminabile eiaculazione, durante la quale grido volgarità come pompa, risucchia tutto, ingoia zoccola, mungimi le palle. Lei presa nella morsa delle mie mani non può far altro che stringere forte l’asta tra le labbra, cercando di ingoiare il meglio possibile per non affogarsi. Non so quanti altri fiotti le ho assestato in bocca, sta di fatto che la porcellina è riuscita a sincronizzarsi proprio bene e ad ingerire quasi tutta la sborra. Sentivo i muscoli dell’esofago contrarsi ad ogni movimento di spruzzo. Ormai all’epilogo noto che alcuni rivoli di sperma le erano fuoriusciti dalle labbra forse nei primi concitati attimi dell’eiaculazione.

“Sei stata bravissima..continua così vai bene…continua a succhiare e non ne sprecare neanche una goccia. Voglio che quando lo togli dalla bocca sia completamente lucido e pulito. Attenta..lecca anche quei rivoli che ti sono sfuggiti dalle labbra”

Alza un attimo gli occhi per guardare l’espressione del mio viso, poi allunga velocemente la lingua aiutandosi con le mani a rimpossessarsi di quanto aveva perso. Riprende poi a pompare con energia risucchiando tutto. Ci prende gusto non si stacca, accelera, quasi aspettando la prossima sborrata. Questa inaspettata reazione mi piace. Mi rilasso e le dico

“Vedo che ci stai provando gusto a pompare! Brava la mia pompinara. Cerca allora di farlo diventare ben duro, così abbiamo modo di affrontare subito un’altra lezione”

Come sente queste parole Ilaria si eccita maggiormente e si impegna al massimo per farlo rimanere duro. Ma proprio sul più bello Mario si sveglia ed inizia a piangere. Accidenti…proprio ora che ti volevo insegnare a prenderlo in culo, penso. Ilaria si blocca.

“Lucio che facciamo ora?”

“Prendiamo intanto Mario e calmiamolo, poi vediamo…fammi pensare”

Si piega a raccogliere i suoi vestiti, accennando ad indossarli, quando io la blocco

“Hei! Ti ho detto di vestirti? La lezione non è ancora finita. E’ solo temporaneamente sospesa. Ricreazione! Ora farai tutto ciò che ti dico. Porta Mario in cucina. Brava, ora mi siedo e tu con Mario in braccio ti siedi su di me. Brava, brava. Allarga un po’ le chiappe per farlo scivolare nell’interno, bene così. Ora culla Mario”

Con il dondolio il cazzo, sfregando tra le chiappe, si insinuava tra i buchi, procurandoci un intenso ed inatteso piacere. Avevo ideato una bella cosa. Ilaria chiude gli occhi ed inizia a gemere. Con la verga nuovamente ben tesa

“Ti piace è? Lo senti per bene negli orifizi. Ora alzati e metti Mario nel seggiolone. Bene, ora abbassalo fino all’ultima posizione”

Con il seggiolone così basso Ilaria era costretta ad una posizione molto piegata, liberando alla mia vista tutto il panorama dei suoi buchi.

“Tieni, ora dagli da mangiare il solito yogurt. Brava, continua ad imboccarlo e non pensare ad altro, ora ti vengo da dietro. Non prestare particolare attenzione a cosa ti farò”

Apro un pensile della cucina, prendo dell’olio e lo spalmo un po’ sull’asta e un po’ sul suo culo. Ha un sussulto.

“Stai tranquilla, lasciami fare. Questa è la nuova lezione e così è ancora più eccitante”

“Ti prego Lucio, non farmi male. Lo sai che sono vergine”

“Non ti preoccupare non voglio sciuparti la passera, almeno per ora, voglio solo il tuo culetto”

“Il culo! Ma…so che fa ancora più male..io”

“Shhh, t’ho detto di stare zitta! Lasciami fare e dai da mangiare a Mario, al resto ci penso io”

Inizio con lo spalmarle l’olio intorno allo sfintere. Poi le infilo un dito. Lubrifico l’interno e sento che Ilaria si irrigidisce.

“Non ti irrigidire cazzo! T’ho detto di rilassarti. Quando ti avrò penetrata, spingi in fuori e respira profondamente, ecco così… proprio così, brava”

L’ano inizia a rilassarsi. Io frugo l’interno e ne tasto la consistenza. Poi ne infilo un altro e con entrambi mi aiuto a dilatarlo. Ilaria ha dei brividi lungo la schiena, si blocca per un istante ma non dice nulla e continua ad imboccare Mario. Notando la quasi totale assenza di resistenza decido che sia il momento giusto. Le appoggio la cappella ed inizio a spingere. Una breve resistenza e si infila improvvisamente dentro. Ilaria si gira stringendo i denti.

“Che c’è senti dolore?”

“No..proprio dolore no..fastidio, come se dovessi andare stitica”

“Aspetta e vedrai c’è dentro solo la cappella. Rilassati e fai dei lunghi respiri, brava così ecco attenta che spingo ancora, respira rilassati…ecco…ecco, bene è tutto dentro”

“Che strana sensazione…mi tira tutta”

Voglio dilatarlo meglio. Con le mani le allargo delicatamente i glutei verso l’esterno. Vedo la pelle lucida dell’ano tirarsi e assumere la forma del cazzo.

“Ahiii! Che mi stai facendo…mi fai male”

“Rilassati, ti sto dilatando per abituarti all’intrusione”

In questa posizione, mollando un po’ la tensione sulle chiappe, provo a tirarne fuori qualche centimetro e a spingerlo nuovamente dentro. Ilaria non reagisce, segno che non prova dolore. Inizio a pomparla prima entrando e uscendo di poco, poi facendo fare al cazzo tutta la corsa. Ilaria non riesce ad imboccare più Mario. Si appoggia al seggiolone con entrambe le mani ed inizia a gemere con gli occhi chiusi. Il seggiolone sotto i miei colpi trasmessi da Ilaria scricchiola e vibra. La cosa fa ridere il bimbo.

“Hai visto che ti sarebbe piaciuto puttanella, prendilo, così fino in fondo”

Ora lo esco totalmente e lo rificco, lo esco e lo rificco. Lo sfintere è completamente dilatato e rimane aperto. Le alzo bene le chiappe con le mani ed inizio a pomparla con decisione e velocità. Ilaria è immobile, subendo tutti i miei assalti.

“Che culo che hai, ora sei una rotta in culo, prendilo tutto, fammi venire dentro, ti voglio inondare le viscere, porca, brava…si, prendi, così…così…sii…sii, ti riempio, prendi”

Mi blocco con il cazzo completamente piantato nelle viscere. Inizio a sborrarle le pareti, mentre con le mani le masturbo la passera. Ilaria è preda di un ogasmo, spalanca la bocca e con la testa all’indietro

“O dio! Che mi fai…mi sciolgoooo….mi sento tutta piena..siii”

Mi accascio su di lei e le mordo la parte posteriore del collo. Mario, intanto, ci guarda perplesso. Io me ne accorgo e incrociando i suoi occhi gli dico

”Che c’è bello di papà? Non capisci cosa succede vero? Sei troppo piccolo, devi aspettare qualche anno ancora”

Ride. Non so se abbia capito le mie parole. Credo che a questa età siano colpiti solo dalle espressioni del volto e io ed Ilaria dobbiamo avergliene fatte tante…e di strane.

”Bene piccola la seconda lezione è terminata, puoi rivestirti e dedicarti a Mario. Io mi vado a fare una doccia, ne ho proprio bisogno. Come va il culetto?”

“Sembra bene, è stata un’esperienza incredibile. Ma fare l’amore è uguale?”

“No, sono altre emozioni e sensazioni…non ti preoccupare, avremo modo di scoprirle, con calma..ora rivestiti che può tornare mia moglie. Su, alla buonora!”

Mentre mi faccio la doccia sento Ilaria ridere e scerzare con Mario. Ancora no riesco a capacitarmi di tanta fortuna. Ho scoperto l’enorme potenziale sessuale di Ilaria e voglio sfruttarlo al massimo. Non capita tutti i giorni di avere una figa di primo pelo a portata di cazzo. Se penso che solo poche settimane fa la volevo cacciare di casa… meno male!

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Date: Gennaio 12, 2014

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