Scuola di sesso con la figlia del pompiere

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Scuola di sesso con la figlia del pompiere

Secondo racconto, questo è molto lungo e suddiviso in puntate ed è stato scritto da Gattone.

Quando io e mia moglie tornammo dal viaggio di nozze nel 1991, avevo trentuno anni, andammo a vivere in un nuovo complesso residenziale, dove avevamo acquistato un appartamentino. E’ carino, posto al piano terra con giardino annesso. Viviamo in una zona tranquilla vicino al mare e d’estate con il caldo è piacevolissimo organizzare grigliate con gli amici. Con i vicini del piano sopra il nostro abbiamo filato da subito. Una bella famiglia come tante con due splendidi figli che all’epoca avevano 10 anni il maschio e 6 anni la femmina. Mi chiamo Lucio e con il mio vicino Claudio ho instaurato una solida amicizia. Ci siamo sempre prodigati uno per l’altro, Claudio mi ha insegnato come si mantiene il giardino, avendo avuto un padre che di professione faceva il giardiniere. Lui è un vigile del fuoco e da quando nello scorso Marzo 2002 è stato trasferito nel Lazio, per fare la carriera di capo squadra, lo si vede molto raramente. Sempre nel 2002 mia moglie ha dato alla luce mio figlio Mario, che adesso ha quasi quattordici mesi. Tutto questo preambolo è fondamentale per il racconto. La protagonista principale, oltre chiaramente il sottoscritto, è Ilaria la figlia di Claudio. Fui colpito subito da quella splendida bambina, bruna dal sorriso facile che illuminava viso e occhi vispi e nerissimi, gracilina ed un po’ timida “proprio la figlia che vorrei” confidavo a volte a mia moglie. Da allora gli anni sono trascorsi con una regolarità a dir poco noiosa. Eccetto quelle rare volte che incontravo Ilaria per le scale o scendeva con il padre per andare a giocare, non ho mai prestato più di tanto attenzione a quella bimba, che però cresceva di anno in anno. Tutto normale, dicevo, fin quando non è arrivato mio figlio. Ogni ragazza è attratta da bimbi o neonati e Ilaria non ha fatto eccezione. Lei, che ora ha 18 anni, ha iniziato pian piano a frequentare la mia casa per vedere Mario, dapprima con rare visite, poi diventando quasi onnipresente, anche per la complicità di mia moglie che trovava comodo avere una baby sitter gratuita in casa che le permettesse di fare i servizi. Ormai, quando mi ritiravo da lavoro, trovavo sempre Ilaria in casa o per assistere al bagnetto, o alla merenda, o al cambio dei panni, o era li semplicemente per giocare col bimbo, fatto sta che sua madre doveva urlare dal balcone che il pranzo o la cena erano in tavola, per farla salire. Durante le vacanze, poi, non essendoci scuola, era praticamente di famiglia. All’inizio mi incazzavo con mia moglie perché mi sentivo a disagio con un’estranea in casa, non potevo neanche andare a pisciare, ed ero costretto a rimanere vestito, io che amavo, due secondi dopo essere rientrato, mettermi in libertà. Lei mi diceva che Ilaria le faceva comodo, di avere pazienza e di sopportarla come se fosse sua sorella o di provare a far finta di niente. Col passare del tempo quel disagio è andato scemando. Tutto è nato un particolare giorno che rientrai in casa incazzato per motivi di lavoro. Vedere Ilaria mi fece salire il sangue alla testa. Accennai un freddo saluto a mia moglie, baciai in fronte il bimbo e buttai uno sguardo certamente non dei più amichevoli ad Ilaria. Fu allora che decisi di adottare una tattica nuova. Come mi aveva suggerito mia moglie, dovevo comportarmi come se non ci fosse, così forse si sarebbe intimidita e non sarebbe tornata più, pensavo. Iniziai a mettermi in libertà. Canotta, boxer e via disteso sul divano a gambe larghe e senza mutande, così da far intravedere cazzo e coglioni. Passavano i giorni e Ilaria dal canto suo continuava a giocare con Mario, cercando di far finta di niente. Ogni tanto però notavo che con discrezione mi osservava ad occhi bassi ed il suo sguardo si soffermava sempre sulla mia patta. Questo suo atteggiamento mi incuriosiva e anch’io iniziai ad osservarla più attentamente. Giunsi alla conclusione che si era fatta proprio una bella figa. I capelli lisci di colore corvino, lunghi fino a sfiorare l’osso sacro, non molto alta, ha preso dalla madre, ma con un corpicino minuto davvero interessante. Il viso piccolo e carino, labbra carnose e pelle straordinariamente candida e vellutata. A volte scendeva da casa con abbigliamento leggero, pantaloncini e maglietta senza reggiseno, che mettevano in risalto il suo bel culo alto e sodo. Il seno era piccolo ma ben teso, con due capezzoli che evidentemente dovevano essere molto pronunciati, da come spingevano prepotentemente in avanti il tessuto delle t-shirt. Le gambe poi erano dritte e ben proporzionate, con una leggera peluria bionda che mi eccitava più delle belle gambe lisce e depilate. Insomma, la mia mente iniziava a costruire castelli su castelli, cercavo di immaginarla nuda, mi ponevo il quesito se fosse ancora vergine, quali esperienze avesse mai potuto avere. Questi pensieri diventavano sempre più insistenti. Un giorno fu proprio Ilaria a rompere quella barricata che io avevo eretto e non sapevo come abbattere, dicendomi a bruciapelo mentre accudiva Mario

“ Sig. Lucio… so che lei mi odia e non mi sopporta per casa, ma vorrei capire cosa le ho fatto per renderla così ostile nei miei confronti”.

Io che non aspettavo altro per attaccare in qualche modo bottone con lei, presi la palla al balzo e le risposi

“Ma cosa sei andata a pensare! Certo, all’inizio forse ero un po’ infastidito dalla tua irruenza, ma adesso ti considero di famiglia. Ho imparato a conoscerti ed ho capito che sei una ragazza davvero molto speciale”

poi abbassando il tono della voce, per non farmi sentire da mia moglie, che si trovava in cucina a preparare la cena

“e poi…se qualche sabato ti va di venire a vedere Mario, non ti creare problemi se mia moglie va a lavoro e restiamo soli in casa io e Mario. La tua presenza non mi infastidisce affatto, mi farebbe molto piacere vederti…anzi ci terrei moltissimo a passare qualche ora da solo con te”

Come terminai di pronunciare queste parole, vidi il volto di Ilaria illuminarsi come se fosse uscita da un incubo, stampandosi in viso il suo sempre splendido sorriso. Nei giorni a seguire il rapporto con Ilaria cambiò totalmente, ci facevamo lunghi discorsi e ridevamo per ogni cosa buffa, tant’è che mia moglie veniva a guardarci con espressione emblematica. Addirittura un giorno che eravamo soli disse

“Lucio, sono contenta che stai cercando di accettare Ilaria, ma …non ti sembra di darle troppa confidenza?”

“Ma che cavolo dici! Dopo tutti i tentativi che ho fatto per accettarla, ora che sono riuscito a fare come tu mi hai detto, a considerarla tua sorella, dovrei pormi dei problemi comportamentali? E poi cosa temi? Non vorrai farmi credere di essere gelosa di lei, di una ragazzina!”

“Ma che gelosa! Stupido…è che…va be, fai come meglio credi..ma non esagerare”

Questa ultima affermazione la presi come se mi avesse impartito la sua benedizione “Vai Lucio cerca di scopartela perchè è un bel bocconcino”. L’eccitazione cresceva. Ogni giorno pensieri perversi mi rendevano sempre più teso. Verrà o non verrà un sabato? Pensavo. Però i giorni trascorrevano sempre uguali. Steso sul divano guardavo Ilaria che ogni tanto mi ricambiava con sorrisi maliziosi. A volte i pensieri mi procuravano erezioni che a lei non passavano inosservate, anzi cercavo di renderle quanto più visibili, scostando leggermente i boxer per far uscire un testicolo fuori “casualmente”. Lei mi guardava e sorrideva. Se veniva mia moglie, io dal divano con la testa controllavo il corridoio, coprivo tutto con un cuscino. Una volta Mario tirò un morso sul suo splendido culo (degno figlio del padre) e lei istintivamente è corsa da me per chiedermi cosa si fosse fatta. Mia moglie era in bagno. Decisi di approfittarne e abbassandole leggermente i pantaloncini palpandole e pizzicandole le chiappe le dissi che non s’era fatta nulla. La reazione fu che ebbi un’erezione paurosa. Lei rimase molto turbata da tutto questo. Io le sorrisi e prendendole la mano dissi

“non farci caso, sono reazioni naturali e incontrollabili, tu sei una splendida ragazza e io…”

non mi fece terminare la frase che strattonando il polso si staccò e mi disse

“Sig. Lucio io vado…si è fatto tardi”.

Il giorno dopo, invece, mi trovavo in bagno, la cui porta è sul corridoio, e sentendo mia moglie che chiedeva ad Ilaria di andare a prendere il biberon nella stanza da letto e sapendo che mi sarebbe passata obbligatoriamente davanti, socchiusi la porta in maniera che dal corridoio si riuscisse a vedere l’interno. Iniziai a pisciare rumorosamente per attirare la sua attenzione e con la coda dell’occhio vidi Ilaria che per un attimo si fermò a sbirciare la scena, osservando prima i getti d’urina scendere nel water, poi lo scrollo e una piccola smanettata di conclusione. Naturalmente fui molto plateale. Queste strane situazioni continuarono così per qualche tempo, fino a quando finalmente un sabato qualunque sento suonare il campanello. Io ero ancora a letto ma sveglio, mia moglie era già andata a lavoro e Mario in piedi nel lettino che guardava i cartoni animati su una rete Mediaset. Mi si blocca il respiro. E’ lei, pensavo, o il postino? Mi precipito alla porta senza rendermi conto di avere solo le mutande e la apro. Era lei. Mi guarda con il solito sorriso smagliante che immediatamente si trasforma in imbarazzo e rossore.

“Vedo che la disturbo…forse è meglio che me ne vada”

“Ma no Ilaria! Che dici, entra e scusa il mio abbigliamento, vado subito a mettermi qualcosa in dosso è che non speravo più nella tua venuta. Vai da Mario e portalo in cucina, che deve mangiare lo yogurt”

E così dicendo la fagocito in casa e chiudo la porta a doppia mandata. Mi metto solo una canotta e vado in cucina, già eccitato e con il cazzo in tiro.

“Ascolta Ilaria, non devi sentirti a disagio, ormai siamo come due vecchi amici no?”

sorridendomi rispose

“Si, lei mi piace molto, è così giovanile e simpatico, mio padre parla sempre tanto bene di lei, solo che da quando è via sento molto la sua mancanza”

“Ma tu cosa fai in casa, non hai amici?”

“Bè, ho le mie compagne di scuola…ma abitiamo un po’ fuori mano e se non vengono loro da me, la mamma non mi manda da sola. Prima era papà che mi accompagnava, la mamma non guida e….finisce sempre che resto in casa. Per questo mi sono affezionata a Mario”.

Con questo andazzo passiamo le ore ridendo e scherzando. Mario come ogni giorno verso le 11 si addormenta. Lo mettiamo nel lettino e ci rechiamo in soggiorno.

“Hai visto Ilaria, Finalmente si è addormentato. E’ dura crescere i bambini, fortuna che ci sei tu a darci una mano. Senti, ora ci rilassiamo un po’. Vado a prendere qualcosa di fresco e ci gustiamo questi momenti di relax”

Presi un succo dal frigo e due bicchieri.

“Dai non stare in piedi! Vieni a sederti sul divano che non ti mangio mica! Facciamo un brindisi a noi e alla nostra nuova grande amicizia”

Dopo qualche istante, vedendo Ilaria rilassata e serena, oso entrare in discorsi molto più intimi.

“Ma, toglimi una curiosità…il ragazzo c’è l’hai?”

Arrossendo e con gli occhi bassi mi risponde

“Intende fidanzata? Be…non sono mai stata seriamente con nessuno..solo qualche amico più intimo d’estate al mare”

“Vuoi dire che non hai mai fatto sesso?”

“Nno…” dice sbarrando gli occhi “Niente, niente? Solo bacetti?” “Ssi…”

Ilaria iniziava a rispondere a monosillabe e mi sembrava sempre più a disagio. Adesso dovevo giocare bene le mie carte, cercando di toglierla dall’imbarazzo.

“Che c’è ti vergogni di questi discorsi? Ormai sei grande e poi non c’è niente di male a parlare di sesso. Credevo che la moralità fosse un problema degli adulti e non dei giovani, così disinibiti e liberi da pregiudizi. Se posso esserti utile io, se hai qualche domanda da fare, sfrutta la mia esperienza come se parlassi a tuo fratello maggiore, non mi fare sentire come un estraneo, siamo o no amici? E poi…inizia col darmi del tu.”

Ilaria che fino a quel momento aveva tenuto gli occhi bassi, mi guarda nelle pupille e sorride

“E’ vero lei ha…scusa…tu hai ragione, a volte mi faccio prendere dalla timidezza e non mi rendo conto di farmi influenzare da tabù assurdi…è solo che non ho esperienza e sono impacciata ad affrontare certi discorsi. Pensa che non so ancora se so baciare bene o no”

“Davvero? Hai questo dubbio? Se vuoi lo verifichiamo subito!”

“Lei? Intende dire….”

“E perché no, cosè un bacio? Una cosa piacevole no? Non ti piaccio forse?”

“Non è questo…anzi è che lei è sposato, è grande, è tutto così assurdo”

“Shhhhh…”

Le sussurro in un orecchio

“Ora stai ricominciando con le paranoie, pensa solo che dobbiamo verificare come baci”

E così dicendo avvicino la mia bocca alla sua, gliela apro ed infilo con decisione la lingua per esplorarla. Inizialmente Ilaria resta immobile, poi sento che risponde timidamente con la sua. Mi stacco e le dico

“Assapora adesso cosa significa baciare con passione”

Mi rituffo su quelle splendide labbra carnose aprendole nuovamente. Questa volta le infilo la lingua fino al palato, come un serpente che cerca di esplorare una nuova tana. Approfittando del suo tentativo di fare altrettanto, le prendo e aspiro la lingua dentro la mia bocca e con essa assaporo e risucchio tutta la sua saliva. Ilaria è in mio potere. Si abbandona ad occhi chiusi ed io inizio a succhiarle il mento, a leccarle avidamente naso, occhi, orecchie e collo, per poi rituffarmi nella sua bocca. In un istante di tregua mi dice

“Huuuufff…caspita!….non immaginavo che si potesse baciare così”

le rispondo

“e questo è solo l’inizio. Ti posso far scoprire tante altre cose”

E senza darle il tempo di rispondere torno ad aspirarle lingua e saliva. Questa volta allungo una mano sulle sue cosce, accarezzandole e salendo pian piano fino a toccarle la fica. Lei ha un sussulto e si stacca.

“No,no, questo no…..”

“E perché no, vuoi che i ragazzi ti deridano e ti diano dell’imbranata? Guarda che conoscere queste cose ti rende più forte nei confronti dell’altro sesso. E poi prima o dopo dovrai imparare no? Non è meglio farlo con una persona di esperienza, che sa come procurarti il massimo del piacere o vuoi che lo faccia un ragazzino imbranato?”

“Lo so…hai ragione…è che non so se sono già pronta a questo”

Mentre diceva queste parole la blocco con una mano sulle labbra e riprendo a limonarla di brutto. Questa volta senza darle tregua, cercando di farla partire totalmente. Ero arrapatissimo e il mio compare tra le gambe reclamava la sua parte. Ci metto tutta la mia esperienza e malizia. Ritorno a toccarle la fica e questa volta la mano mi blocca con sempre meno decisione. La evito. Abbassata la lampo mi insinuo con due dita nelle mutande. Tasto i peli morbidi alla ricerca delle labbra che trovo calde e già umide. Per distrarla le prendo una mano e gliela infilo direttamente nelle mie mutande, facendo in modo che stringa bene la mazza ormai durissima. Ha un sussulto. Le sussurro nell’orecchio di iniziare a muoverla e di farmi una sega. Lei ubbidisce e sempre più accaldata e ansimante la agita su e giù con delicatezza, quasi temendo di farmi del male. Mi tolgo la mutande e la canotta svettando la verga imperiosa. Lei resta li a guardarla estasiata. Ne approfitto per sfilarle delicatamente i vestiti. Non ha molto in dosso e resta in breve completamente nuda. Resto imbambolato anch’io nel guardarla. Le tette alte e dure hanno come immaginavo due capezzoli lunghi e tesissimi. Mi esce un “sei una figa stupenda” e mi tuffo a leccare quelle leccornie. Mi sembra di fare un pompino tanto sono lunghi e tesi. Li lecco li tiro, li mordo, sono partito anch’io. Lei ansima sempre più, accelera la sega, diventa sempre più materiale, la sua eccitazione cresce. E’ questo il momento di insegnarle la prima importante lezione:

“Ilaria, voglio che impari a succhiarlo. Voglio che scopri subito quanto sia fantasico baciare e…sentirsi baciati. Sai cosè un 69?”

“Si, credo di si…almeno in teoria..”

“Non ti preoccupare lasciati solo guidare dalle sensazioni e vedrai che ti viene tutto naturale”

Così dicendo mi stendo sul divano e la posiziono sopra di me. Stando io sotto e lei sopra posso comandare meglio il gioco e agevolare Ilaria nel farmi bene il pompino. Le allargo subito l’interno cosce ed inizio a leccare quella splendida fica, soffermandomi sulla clitoride, senza usare per il momento le dita. Le mani le ho ben piazzate sulle splendide chiappe. Lei all’inizio è incerta è lì a guardare la verga smanettandola insicura, mentre ansima per il mio lavoro nel suo basso ventre. Poi, un po’ per le forti emozioni che la mia leccata le procurava, un po’ per non essere da meno a quello che le stavo facendo senza che lei mi ricambiasse, un po’ incitata da me, si decide e piegando lentamente la testa apre la bocca bloccandosi a qualche centimetro dalla cappella. Allungo la mano sulla sua testa e la spingo sopra con decisione. Prende la cappella tra le labbra. E’ questo il momento che tanto stavo aspettando. Smetto di leccarla ed inizio ad indirizzarla verbalmente su cosa doveva fare. Le dico tutte le operazioni alla base di una pompa, che in quel momento mi passano per la mente e lei, come una scolaretta diligente, esegue tutto alla lettera. Mi insaliva tutta l’asta e le palle, le prende una per volta in bocca, puntella la lingua sulla cappella, soffermandosi sul buchetto e sul nervo. Le insegno persino a ruotare la lingua sul glande mentre lo trattiene in bocca. Ha solo un po’ di difficoltà quando le dico di provare ad ingoiarlo, ma dopo alcuni tentativi andati a vuoto alla fine riesce a scendere con le labbra fin quasi alle palle. Non riuscivo a crederci. Ero lì che osservavo Ilaria che mi pompava il cazzo man mano prendendoci sempre più gusto, avendo la sua fica ed il suo buchino a portata di lingua. Vedendo che la lezione era eseguita perfettamente e nei minimi dettagli, mi abbandono un po’ a godere di quella splendida pompa. Poi inizio nuovamente a leccarle fica e ano, questa volta aiutandomi nell’allargarli con le dita. Lecco con voracità e sento che dall’altra parte la cosa fa il suo effetto perché Ilaria inizia a pompare come una forsennata. Le infilo allora un dito nella fica ed uno in culo, continuando a leccare. Dopo poco vedo Ilaria staccarsi dal cazzo e contorcere il ventre in preda ad un violento orgasmo. Lecco tutti i suoi umori che caldi scendono sulla mia lingua, senza fermarmi. Ilaria ripresasi un poco si rituffa con avidità sul’asta e riprende a pompare inesorabile. Tutta queste emozioni fanno venire anche me, improvvisamente e senza che ad Ilaria avessi detto qualcosa in merito. Le sparo due fiotti a ripetizione diritti in gola. Lei istintivamente si stacca tossendo, mentre altri getti, man mano che si alza con la testa, la prendono sulle guance e capelli, poi tette e pancia. Mentre cerca di capire cosa fosse successo, le comando

“Ilaria non ti fermare proprio ora, riprendi a pompare è questa la parte più delicata del coito!”

Contemporaneamente le spingo la schiena verso il basso, inarcando il bacino quasi ad allungare ulteriormente il cazzo verso di lei. Così incitata si riposiziona con le mani appoggiate sulle mie gambe e riprende la cappella in bocca. Dopo un po’, vedendo che era molto impacciata per la nuova situazione, decido di cambiare tattica e staccandola mi alzo e la posiziono a sedere sul divano. Vi salgo sopra ed inizio ad infilarle e sflilarle a mio piacere la verga dalla bocca. Lo sperma che era schizzato fuori dalla sua bocca lo vado a prendere con la cappella, provvedendo a riportarlo dove sarebbe dovuto essere: nel palato di Ilaria.

“Come prima lezione non c’è male piccola. Devi solo imparare bene l’ingoio”

“Ma è proprio necessario farlo?”

“Certo, è la maniera migliore per far sfogare il coito senza rischiare blocchi. Venire fuori è come se mi masturbassi. Non si prova lo stesso piacere. E poi vedrai che imparando ad ingoiare e a gustare lo sperma, sarai tu che mi pregherai di sborrarti in gola. A proposito sei riuscita a percepirne il sapore?”

“Non bene. Ho sentito una cosa calda e densa soffocarmi. Quando mi sei venuto sopra e me l’hai voluto far assaggiare per forsa l’ho sentito molto acido, simile allo yogurt. Però non ha un sapore terribile. E’ come dici tu, credo ci si debba abituare”

“Bene piccola mia, la prima lezione può bastare, anche perché temo arrivi mia moglie da un momento all’altro. Questo sarà il nostro segreto. Ricorda che hai ancora tanto da imparare e prima lo farai, prima diventerai donna. Io e lui (indico il cazzo) siamo al tuo completo servizio”

Con queste parole scoppiammo a ridere, tanto da svegliare Mario. Faccio ripulire Ilaria in bagno dicendole

“Mi raccomando, lavati bene. Fai sparire ogni traccia perché tua madre è esperta e potrebbe accorgersi di qualcosa. In questo caso sarebbe la fine della nostra scuola privata”

Lei annuendo con un sorriso, provvede a ripulirsi alla perfezione. L’accompagno alla porta e baciandola appassionatamente di nuovo le sussurro in un orecchio

“Alla prossima lezione mia splendida allieva”

Va via e dopo circa una mezzora, il tempo di rimettere tutto in ordine, torna mia moglie. Che culo che ho avuto!

“Tesoro cosa avete fatto oggi?”

“Vista la giornata ho portato Mario al parco giochi amore, non immagini come mi sono divertito.”

Fortuna che Mario non parla ancora per sputtanarmi. Contento per quanto accaduto, già pensavo a cosa le avrei fatto per la seconda lezione.

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Date: Dicembre 31, 2013

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